mercoledì 27 aprile 2011

Il governo italiano getta la maschera: in Libia siamo in guerra!!

Dichiarazione di Piero Maestri – portavoce "Sinistra Critica"
 La decisione del governo Berlusconi di partecipare ai bombardamenti diretti in Libia è il “naturale sviluppo” della missione Nato – come dichiara lo stesso presidente della repubblica Napolitano che rivendica la paternità della decisione presa nel Consiglio superiore della difesa da lui presieduto. Fin dall’inizio abbiamo avuto chiaro l’obiettivo della missione “umanitaria” in Libia: fermare ogni possibile dinamica rivoluzionaria, mettere sotto tutela la politica libica, garantire il proseguimento del controllo occidentale sulle risorse libiche e dei paesi del Mediterraneo. La partecipazione italiana è resa ancor più grave dai suoi trascorsi in quel paese: prima potenza coloniale, poi alleata stretti del dittatore Gheddafi che garantiva la repressione violenta dei migranti in fuga verso l’Europa e forniva preziose risorse economiche alle imprese del “sistema Italia”. Così gli aerei italiani bombarderanno le città libiche, dopo che allo stesso Gheddafi Finmeccanica e Beretta hanno fornito armi “leggere” e pesanti. La scelta di bombardare la Libia è il “naturale sviluppo” anche delle scelte di politica estera di questi 20 anni, e dobbiamo ricordare che ancora le forze armate italiane partecipano all’occupazione nato dell’Afghanistan – ridotto ad una terra di nessuno governato dalle bande dei signori della guerra alleati della Nato. Ribadiamo con forza il nostro no alla guerra in Libia che non aiuterà alcuna rivoluzione democratica ma rappresenterà un nuova forma neocoloniale verso quel paese e tutto il Mediterraneo. Per questo dobbiamo rilanciare l’iniziativa contro la missione Nato e a sostegno delle rivoluzioni arabe, vera alternativa al controllo europeo e Usa sulla politca della regione.
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