In movimento
Bella e importante manifestazione a difesa dell'acqua pubblica. Un grande corteo attraversa Roma - 200mila secondo gli organizzatori, in realtà di meno - fatto di comitati, associazioni e gente "da social forum" con un ruolo minore delle organizzazioni. E ora il referendum contro la legge Ronchi
imq
Una manifestazione pienamente riuscita, specialmente perché basata sull'impegno di una miriade di comitati locali, per l'acqua pubblica ma anche, semplicemente, per difendere l'ambiente. Una manifestazione che serve a contrastare il progetto del governo di privatizzazione dell'acqua pubblica ma anche a lanciare il referendum che chiede l'abrograzione del provvedimento Ronchi. Gli organizzatori hanno dichiarato duecentomila. Noi, in ossequi alla nostra intenzione di riportare il più possibile numeri reali e quindi una percezione concreta, diciamo che non superavamo i cinquantamila. Ma comunque tanti, tantissimi. Senza nessuna organizzazione centrale a preparare il corteo, allestire un servizio d'ordine, organizzare i pullman. Come spiega anche padre Alex Zanotelli: «Questo, come la promozione del referendum contro il decreto Ronchi, è un impegno non dei partiti ma per la prima volta della società civile, e se il referendum avrà successo sarà una straordinaria vittoria politica dal basso». E quindi in testa al corteo c'è il Forum dei movimenti per l'acqua pubblica, seguiti da tantissimi sindaci con i loro gonfaloni e poi ancora lo spezzone dei comitati vari, aperto dai movimenti del Lazio, con i NoTav, i No DalMolin, i NoPonte, i comitati di Chiaiano per Rifiutzero, una buona presenza di Attac Italia, Action di Roma.
Le persone si mescolano rapidamente, «il corteo - ci dice Emiliano Viti, dei comitati laziali - ricorda subito quelli dei Social Forum». E infatti non mancano i riferimenti internazionali. Innanzitutto al controvertice di Copenaghen e poi, supportato anche dagli interventi dei movimenti latinoamericani, l'appuntamento di Cochabamba, in Bolivia, dove ad aprile il presidente Morales ha convocato un vertice mondiale dei popoli e dei movimenti ambientalisti.
Ovviamente, le associazioni e le organizzazioni non mancano. Ci sono quelle ambientaliste, Wwf e Legambiente, i sindacati, dalla Cgil-Funzione pubblica ai Cobas, dal Sdl alle Rdb e poi i partiti: lo spezzone di Sinistra Critica e quello di Sinistra e Libertà, un po' di bandiere di Idv e Pcl e la Federazione della Sinistra presente con bandiere sparse ma senza spezzone.
Gli interventi conclusivi sono stati gestiti per lo più dai comitati e anche da qualche Rsu delle municipalizzate in odore di privatizzazione.
Una manifestazione importante, quindi, utile soprattutto per la buona presenza di giovani. Ora, la raccolta delle firme per il referendum è un obiettivo credibile.
Guarda il libro "Acqua in movimento"
domenica 21 marzo 2010
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