giovedì 21 gennaio 2010

La Corte dei conti boccia su tutta la linea i piani di rientro dal deficit

il 28 dicembre è stata depositata la relazione della corte dei conti -sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello stato, resa pubblica solo da qualche giorno e passata pressoché nel silenzio generale dei media.

Dopo la lettura della nutrita, quanto circostanziata, relazione si capisce il perchè: la corte dei conti boccia in maniera inequivocabile e con parole molto dure i piani di rientro dal deficit messi in campo dalle regioni indebitate (Lazio, Campania, Molise, Sicilia e Abruzzo) restituendo chiaramente il quadro di una dirigenza regionale e delle aziende sanitarie e ospedaliere incapace ed incompetente.
"Non solo gli obiettivi dei piani di rientro” (riequilibrio dei sistemi sanitari regionali sia dal punto di vista puramente contabilistico sia di quello di efficienza delle prestazioni) non sono stati raggiunti ma i disavanzi strutturali permangono e tendono a sommare sui deficit non ancora ripianati nuovi effetti di sbilanciamento". la corte dei conti definisce: sciagurate e condotte in barba alla trasparenza e alle leggi le operazioni di cartolarizzazione degli ospedali, mere operazioni di cassa completamente prive di interventi strutturali i piani di rientro, irraggiungibile l'obiettivo dell'azzeramento del deficit nel 2010, assolutamente ingiusto lo slittamento sulle generazioni future (fino al 2037) del debito, in conflitto la coincidenza del ruolo di governatore e commissario, scarsa trasparenza gestionale e contabile delle ASL aggravata da gravi carenze di controllo esterno ed interno,sbilanciamento a completo favore delle banche nelle operazioni di cartolarizzazione. a proposito di quest'ultimo punto si scaglia con durezza contro la finanza creativa messa in campo dai vertici regionali (Lazio in particolare) ritenuti incapaci di "fronteggiare la munita professionalità che le banche impegnano nel settore".
la corte dei conti definisce il sistema messo in piedi dalle regioni "corroborante per comportamenti omissivi alle giuste attese di riassetto dei servizi sanitari" nonché viatico per un sistema di corruzione .

soprattutto il Lazio viene colpito dalla corte dei conti le cui obiezioni alla relazione vengono peraltro tutte ricusate.

alla luce di una campagna elettorale tutta giocata all'insegna della "sanità" penso sia importante avere presente questo quadro di riferimento che non fa altro che supportare "autorevolmente" e con dovizia di dati quanto diciamo da anni ovvero la necessità e l'urgenza di cambiare rotta.
al momento la Polverini dichiara di voler rinegoziare il piano di rientro e la Bonino si appella ad una fantomatica quanto priva di significato " trasparenza" alla luce di quanto scritto da quei comunisti della Corte dei conti il piano di rientro è completamente fallimentare e la trasparenza incompatibile con l'attuale politica sanitaria ....non c'e che dire un bell'inizio!

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