martedì 15 dicembre 2009

Ricominciare dal PD di Penati? Per favore, no…

Da “il manifesto” del 15 dicembre 2009, pagina Milano/Lombardia



Le dichiarazione del segretario provinciale del Prc in vista delle imminenti elezioni regionali mettono definitivamente allo scoperto quale sia la strategia di fondo della neonata Federazione della Sinistra: perseguire una nuova alleanza di centrosinistra per “battere le destre”. Dimenticando che proprio le politiche del centrosinistra, dal governo di Prodi alla Provincia di Penati, hanno aperto la strada alla vittoria delle destre e alla frammentazione e scomparsa della sinistra dal Parlamento (e da molti enti locali) permettendo alle stesse destre un rafforzamento proprio sul terreno fondamentale, quello sociale.

Come fu con l’”esperimento” della Lista Gatti, sarà solamente il rifuto del Pd a coalizzarsi con Rifondazione a rendere improbabile l’alleanza. Ma questo non rende meno chiara la totale subalternità delle “sinistre” alle logiche istituzionaliste e di schieramento. Ma non ci avevano spiegato che in questi 5 anni il Pd è stato di fatto una stampella di Formigoni (dopo aver accarezzato l’idea di allearcisi già alle scorse elezioni)? E perché mai Penati dovrebbe essere alternativo visti i suoi duetti con lo stesso Formigoni in materie importanti (Expo2015, nuovo inceneritore, infrastrutture, sicurezza ecc.)?

A Milano, come nel resto del paese, serve la costruzione paziente di una sinistra alternativa anticapitalista, capace di incontrare, promuovere ed essere riferimento del conflitto sociale.

Una sinistra alternativa alla destre e al Pd, che rilanci la lotta al berlusconismo sul piano dell’opposizione alle sue politiche e che ricostruisca pazientemente la capacità di stare nei quartieri e di parlare con la voce dei bisogni e degli interessi di lavoratrici/lavoratori – italiani e migranti – di fronte ai colpi della crisi.

La posta in gioco richiederebbe il tentativo, anche alle prossime regionali, di liste anticapitaliste, ecologiste, di coalizione o di movimento, che racchiudano forze diverse in alternativa al centrodestra e al centrosinistra. Una proposta che proviamo a rivolgere all’insieme della sinistra radicale e dei soggetti di movimento, sociali, politici ed associativi, sapendo che non sarà una strada facilmente praticabile.

Ma soprattutto sul terreno decisivo delle resistenze sociali continuiamo a proporre alla sinistra sociale, politica e sindacale di costruire un vero e proprio movimento contro la crisi e il razzismo, all'insegna dell'unità e della radicalità. E’ questa la strada decisiva per battere la destra, liberarsi di Berlusconi (e del formigonismo) e delle sue politiche.



Piero Maestri – portavoce Sinistra Critica


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