domenica 10 febbraio 2013

L’assassinio di Chokri Belaid è un attacco alla libertà delle/dei tunisine/i

                                                        Comunicato di Sinistra Critica
Solidarietà con il Fronte popolare tunisino contro le politiche reazionarie e neoliberiste

Sostegno alle/ai rivoluzionari/e tunisine e alle/ai lavoratrici/lavoratori in sciopero

Smentendo i troppi becchini che avevano già dato per morto e seppellito il processo rivoluzionario iniziato in Tunisia nel dicembre 2010, migliaia di donne e uomini sono scesi in piazza negli ultimi due giorni a Tunisi e nelle altre città del paese per protestare contro l’omicidio politico di Chokri Belaid, leader del «Partito dei patrioti democratici uniti» (Watad) e del «Fronte popolare per il raggiungimento degli obiettivi della rivoluzione», del quale Watad è parte.


Per protestare e per riaffermare gli obiettivi di quella rivoluzione.

Le proteste rappresentano infatti non solamente una risposta ferma e organizzata all’omicidio del leader democratico, ma soprattutto la consapevolezza dei settori rivoluzionari tunisini che quell’omicidio porta la responsabilità morale e politica dei settori islamisti al governo e dei loro alleati salafiti – che già avevano pesantemente minacciato Belaid nelle scorse settimane in seguito a suoi interventi in difesa delle libertà in Tunisia e di critica al partito di governo per le sue politiche reazionarie e per la sua tolleranza nei confronti di aree violente ed estremiste che agiscono indisturbate contro i diritti (e i corpi) delle donne e le libertà civili.

A queste proteste che ancora oggi hanno riempito le strade delle città tunisine, e che sono state ancora una volta violentemente represse, farà seguito (oggi) uno sciopero generale indetto dall’Ugtt nella giornata dei funerali del leader democratico, dopo che nei mesi scorsi altri scioperi erano stati condotti contro gli attacchi alle libertà sindacali e gli attentati nei confronti delle sedi delle organizzazioni dei lavoratori.

La solidarietà che esprimiamo oggi verso la sinistra tunisina, verso le lavoratrici e i lavoratori in sciopero e verso la popolazione nel suo insieme non è solamente una risposta all’omicidio di Chokri Belaid, ma una dichiarazione di sostegno alle rivendicazioni che i settori democratici e della sinistra rivoluzionaria avanzano nell’attuale situazione tunisina:

* contro la linea del partito di governo Ennahda, reazionaria, antidemocratica e contraria ai diritti delle donne;

*per la cancellazione del debito e degli accordi di cooperazione con le forze economiche e politiche che ancora vogliono tenere la Tunisia sotto il dominio neoliberista;

*contro la disoccupazione e per il diritto al lavoro;

* per la difesa delle classi popolari e delle regioni svantaggiate;

*per combattere le illusioni riguardo al polo liberale riunito intorno a vecchi esponenti del partito già di Ben Ali;

* per la caduta del governo e la creazione di governo popolare che risponda ai bisogni di lavoratrici e lavoratori e porti avanti i contenuti per i quali le/i tunisine/i hanno fatto la rivoluzione: libertà, giustizia sociale, democrazia, dignità.

La rivoluzione tunisina non è stata fermata – così come non lo sono state quelle degli altri paesi della regione araba – e deve avere il massimo sostegno delle forze democratiche, anticapitaliste e rivoluzionarie, in particolare del Mediterraneo.

Esprimiamo oggi il nostro lutto per la perdita di Chokri Belaid e dichiariamo il nostro impegno a partecipare alle iniziative di protesta che in Italia si stanno svolgendo nei pressi dei consolati della Tunisia a fianco delle/dei migranti tunisine/i nel nostro paese e agli incontri internazionali, contro il debito e le politiche di austerità, che il Fronte popolare tunisino sta organizzando.

Sinistra Critica

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