lunedì 23 novembre 2009

Dare credito a Riva è come lasciare di guardia il vampiro alle sacche di sangue.


Si potrebbe pensare a una svista, ma non è così

La dichiarazione che leggete quì di fianco non ci sembra sia stata casuale, come potrebbe apparire. L'apertura di Peacelink era,  evidentemente "un credito dato all'ILVA", per il sol fatto che ha invitato le varie organizzazioni e i giornalisti allo sciorinamento di dati forniti senza riscontri reali, arrivando, come abbiamo sentito, a negare la cusalità dell'inquinamento con le morti per tumori. E' su questo che bisognava dare un parere, non sul fatto che, come dice il comunicato "Con la mobilitazione in corso...la dirigenza ILVA ha compreso, con intelligenza e lungimiranza che occorre dare risposte all'intera collettività"... Ecco, è questo che ci ha preoccupato, pensare che Riva avesse la più lontana idea di aprirsi alla città. Il caso del giornalista scippato dl microfono è un di più, è il volto, forse nemmeno il più truce dei dirigenti ILVA. Ora, pensate un attimo: se già a un giornalista, davanti a tante persone l'energumeno Archinà ha fatto quel gesto, provate ad immaginare cosa fa ai lavoratori quando è solo con loro. Peacelink ha "ritirato qualsiasi credibilità" sull'accaduto, non hai dati forniti da una azienda che non perde occasione per umiliare questacittà!
E' possibile che non è venuto a nessuno di pensare che quella operazione mirava(mira) a silurare la manifestazione del 28 p.v.?
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