sabato 9 giugno 2012

Gli ex lavoratori ThyssenKrupp di Torino aderiscono allo Sciopero Generale indetto da Usb, Cub, Cib-Unicobas, Snater, Usi e Si-Cobas per la giornata del 22 giugno a Roma e Milano contro il Governo Monti e il tentativo di riforma dell’Art. 18 proposta dal Ministro Fornero.


In una situazione di crisi generale economica, ambientale e culturale le misure introdotte dal disegno di legge del governo Monti (generale attacco ai diritti dei lavoratori attraverso: la possibilità di licenziare senza giusta causa; l’aumento delle tasse, l’introduzione dell'IMU e l'aumento dell'IVA; l’attacco alle pensioni e al diritto alla salute e alla sicurezza sui posti di lavoro; le politiche sociali che scaricano tutto il peso della crisi sui lavoratori per capitalizzare banche e gruppi finanziari, responsabili della crisi) non farebbero che peggiorare una situazione già insostenibile. In un appello recentemente diffuso dai Giuristi Democratici (disponibile su http://www.giuristidemovcratici.it/post/20120514171330/post_html) e rivolto ai parlamentari PD perché votino contro questa Riforma si stima, secondo i dati diffusi dalla CGIA di Mestre, che andranno persi 600.000 posti di lavoro nei primi 10 mesi di applicazione della legge, 2.000 licenziamenti al giorno! La solita ricetta di lacrime e sangue che Monti, Fornero, Marchionne e Squinzi vedono di buon occhio perché scarica sui lavoratori tutto il peso della crisi.

Noi ex lavoratori della ThyssenKrupp sappiamo bene, per averlo vissuto sulla nostra pelle, quali siano le misure che i vari governi che si sono succeduti, emanazione delle banche e del Vaticano hanno adottato e adottano per cercare di superare o quantomeno minimizzare gli effetti della crisi: la lapide a memoria dei 7 colleghi uccisi dal profitto nel rogo del 6 dicembre 2007 è lì a ricordarlo ogni giorno!

E come ha sottolineato G. Cremaschi (Micromega, 30 maggio 2012) anche i morti in Emilia seguiti alla prima scossa del terremoto, come nella vicenda ThyssenKrupp non sono da attribuire al sisma ma assolutamente riconducibili a chi ha mandato (volontariamente, assumendosene il rischio) i propri dipendenti, con un vergognoso ricatto, a morire sotto capannoni già pericolanti e per giunta in piena fase sismica. Quei morti gridano vendetta e vogliamo i colpevoli!

Per contrastare l’adozione di queste e altre misure allo studio del Governo Monti invitiamo la CGIL, il più grande sindacato italiano per numero di iscritti ma soprattutto per tradizione e storia (che quindi può e deve mobilitare i lavoratori) a rompere gli indugi e aderire a questa importantissima giornata di mobilitazione in sostegno dei lavoratori contro le modifiche all’Art. 18, strappato nel corso di decenni con lotte anche sanguinose.

La difesa del posto di lavoro sicuro e dignitoso (per chi ce l’ha) e la conquista di esso per milioni di giovani, donne e immigrati senza occupazione e senza alcuna prospettiva per il futuro nel nostro Paese, unite alla mobilitazione popolare (come quella, vastissima, che a marzo ha fatto fare dietro-front al Governo sull’Art. 18: dall’introduzione tramite decreto-legge alla discussione parlamentare) appaiono sempre più necessarie come misure che ci consentano di uscire dalla crisi.

Siamo perfettamente d’accordo con quanto espresso nel comunicato unitario (intitolato Dopo gli scioperi di marzo, diffuso il 26.05.12 e disponibile su manifestino.blogspot.com) degli operai della Same di Treviglio e della Piaggio di Pontedera: l’iniziativa deve rimanere in mano agli operai e non delegata unicamente al solito tavolo di trattativa fra Governo, organizzazioni sindacali e partiti e mantenere una chiarezza di obiettivi che consenta alla classe operaia non solo di mantenere una capacità di risposta contro gli attacchi ai loro diritti ma, ancora più importante, riprendere l’iniziativa per riaffermare i propri obiettivi sociali e politici. Non saranno certo Monti, la Fornero, i Marchionne o gli Squinzi e i loro lacchè a farlo al posto nostro.

Per questo aderiamo, invitiamo ad aderire e a promuovere nella maniera più ampia e partecipata possibile a questa importante mobilitazione ad associazioni, organismi, comitati e personalità pubbliche e singoli cittadini che già oggi, secondo caratteristiche proprie e in ambiti diversi, si battono contro questa deriva economica, ambientale e morale in cui il capitalismo ci sta trascinando e per costruire un modello sociale alternativo senza più sfruttamento: dove ogni azione non sia dettata dal profitto ma dai bisogni concreti di lavoratori e cittadini.
Al degrado proposto da questo sistema opponiamo sogni ed aspirazioni che ognuno di noi ha e che questo sistema nega, alla deriva culturale propinataci dall’informazione di regime riappropriamoci del diritto allo studio (faticoso ma necessario per avere chiari i nostri obiettivi di classe), al decadimento morale di questo sistema in putrefazione opponiamo una morale nuova, che metta al centro la salvaguardi degli interessi (di classe) di tutti come unico mezzo per salvaguardare gli interessi di ognuno di noi. In sostanza, dipende da noi.

Il 22 giugno tutti allo Sciopero Generale!
Aderire, partecipare e promuovere la mobilitazione a tutti i livelli e in tutti gli ambiti sociali!
Bloccare il Paese, un primo passo verso la cacciata del Governo Monti e della sua cricca!

Torino, 8 giugno 2012

------Ex lavoratori ThyssenKrupp Torino------

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