OPPOSIZIONE CGIL
Coordinamento Puglia
Bari, 27 maggio 2013
NOI per una opposizione radicale alle larghe intese, politico e sindacale
NOI per una democrazia partecipata in Cgil
Mentre il Paese vive una crisi senza precedenti, nella quale milioni di giovani sprofondano nella depressione per l'alto tasso di disoccupazione e più di otto milioni di cittadini sono stati confinati, a causa delle politiche criminali dei governi Berlusconi, Monti e Letta-Berlusconi, nella fascia di povertà assoluta, il gruppo dirigente nazionale della Cgil pensa che la soluzione di tutti i problemi è percorrere la strada di un nuovo PATTO SU RAPPRESENTANZA E DEMOCRAZIA, in forte continuità con l'accordo del 28 giugno 2011 e il modello Marchionne.
Decidono tutto a Roma, quasi in clandestinità, e nulla è dato sapere nei luoghi di lavoro in assenza di una preventiva consultazione dei lavoratori sui quali il nuovo patto dispiegherà tutti i suoi effetti negativi.
Se dovesse passare questa infausta idea di CGIL-CISL-UIL e Confindustria, lo Statuto dei Lavoratori, così come l'abbiamo conosciuto nella sua pratica attuazione, sarebbe spazzato via e i destini di milioni di lavoratori sarebbero segnati e rimessi alle decisioni di pochi pseudo sindacalisti che hanno deciso di difendere le proprie prerogative annientando la DEMOCRAZIA dentro il Sindacato e nei Luoghi di Lavoro.
Nella CGIL tutto il quadro dirigente periferico è sostanzialmente omologato alla così detta maggioranza che ha rinnegato persino i contenuti della propria mozione congressuale che pure qualcosa di accettabile conteneva.
DUNQUE, lavoratori traditi che pure avevano riposto fiducia nella linea tracciata all'ultimo congresso.
Ma anche la FIOM ha deciso la politica del gambero se come è vero nell'ultimo suo Comitato Centrale ha approvato un documento di condivisione del nuovo patto su Rappresentanza e Democrazia proposto da CGIL-CISL-UIL e Padronato.
Ma che fine ha fatto la coerenza?
Si dichiarano dal palco a migliaia di lavoratori i propri intendimenti ma se ne praticano altri.
In questo PATTO c'è un parolina, quasi nascosta e resa insignificante: Esigibilità.
Significa esattamente che per sederti al tavolo devi preventivamente sottoscrivere una esplicita rinuncia a contestare gli accordi che pure non si condividono. Sostanzialmente si annientano le minoranze che non potranno più opporsi ad accordi di maggioranza non condivisi. Viene negato anche il diritto di SCIOPERO previsto dalla Costituzione.
Perciò, come dovranno comportarsi le migliaia di lavoratrici e lavoratori di fronte alla minaccia di licenziamenti di ILVA, OM Carrelli Elevatori, Bridgestone, e altre realtà di produzione ?
Potranno sottoscrivere preventivamente impegni vincolanti ad accordi inaccettabili che potrebbero sottoscrivere i vertici sindacali di CGIL,CISL,UIL, senza il consenso democratico degli interessati?
Noi diciamo NO, non si possono accettare soluzioni che contrastano con la difesa dei più elementari diritti quali: diritto a scioperare, di ammalarsi, ad essere tutelato se si ritiene di essere stato ingiustamente danneggiato, a contrastare riduzioni o aumento indiscriminato di orario di lavoro senza giustificati motivi, a impedire la diminuzione ovvero la soppressione delle pause quando si è in catena di montaggio, ecc.ecc.
I lavoratori delle grandi e piccole fabbriche di Puglia (ILVA, Bridgestone, OM, ed altre) hanno la piena solidarietà e sostegno della RETE 28 Aprile-Opposizione CGIL La risoluzione delle predette Vertenze deve necessariamente passare dalla Nazionalizzazione delle Aziende in crisi, che negli anni hanno goduto di importanti finanziamenti pubblici senza alcun obbligo. Le istituzioni pubbliche devono procedere a tutelare il lavoro senza indugi, nonostante le minacce che potrebbero arrivare dalla TROIKA sulla decisione non più rinviabile alla NAZIONALIZZAZIONE.
Noi ci alleeremo con tutti quelli che vorranno difendere il lavoro, i lavoratori e la loro dignità.
Contrasteremo con ogni mezzo anche le larghe intese sindacali tra CGIL-CISL-UIL, che volessero fare accordi al ribasso passando sulla testa dei lavoratori.
NOI non ci sentiremo vincolati ad accordi che fanno macelleria sociale di Diritti e Democrazia.
Giuseppe Catucci
Portavoce Regionale
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