venerdì 17 dicembre 2010

ORGANIZZARE DAL BASSO LE LOTTE

Quello che segue è il volantino diffuso il 16 12 u.s. da Sin. Cri. Ta.
Ancora una volta il Governo Berlusconi è uscito indenne, grazie a chi ritiene che la “pecunia no olet! “ E mentre nel Parlamento si fanno giochi e giochini, la crisi del capitalismo è ormai al limite della sopportabilità per le lavoratrici e i lavoratori: si continuano a perdere posti di lavoro, si distruggono scuola e università pubbliche, si attaccano diritti conquistati con anni di lotta, si vuole sopprimere il contratto nazionale di categoria, il quale ha garantito i lavoratori, soprattutto quelli delle piccole aziende che non hanno potere contrattuale. Il governo ha approvato il cosiddetto “collegato lavoro”, che inizia a mettere fuori gioco lo Statuto dei lavoratori (legge 300 del 1970), che mette a rischio chi viene licenziato senza “giusta causa” con il concordato. Si distrugge la sanità pubblica nazionale, in favore di quella privata. Mentre la Puglia, favorita dall’allegra gestione dell’ex Assessore Tedesco, si è prodotto un buco nei conti della sanità della regione che, sotto ricatto del governo centrale, metterà in pratica tagli consistenti colpendo le fasce deboli della società e proprio nel momento del bisogno.

A Taranto e nella sua provincia, la situazione economica e sociale è drammatica. Migliaia di posti di lavoro persi, locali commerciali che chiudono a grappolo, artigianato e piccole aziende messe fuori gioco dalla crisi ma anche dalla concorrenza spietata fatta di lavoro sottopagato, lavoro nero o, addirittura, di tipo schiavistico, manovrato dai caporali e da “famiglie” mafiose. L’ILVA mette fuori l’appalto creando altra disoccupazione, l’edilizia langue, arrivando all’assurda manifestazione indetta da CGIL- CISL- UIL con i padroni; l’Arsenale militare continua a dare segnali di ridimensiamento, l’ENI e la CEMENTIR sembrano pianeti a parte.
La disperazione e la solitudine, portano i lavoratori a protestare occupando gru, tetti di fabbriche o, com’è accaduto a Taranto, dove un gruppo di lavoratori somministrati è stato messo fuori dalla grande fabbrica con un sms, presidiando un ponte di fronte la direzione ILVA e iniziando lo sciopero della fame per attirare l’attenzione sulla loro condizione. Eppure l’ILVA sembrava non sentire. L’intervento del Presidente Vendola ha smosso un po’ il “moloc”. Il 9 u.s. presso la grande azienda si è raggiunto un verbale di accordo il quale prevede un im pegno generico di assunzione dei “Lavoratori che abbiano svolto presso l’ILVA periodi di lavoro con contratto di somministrazione acquisiscono il diritto alla stabilizzazione qualora la somma dei periodi di lavoro raggiunga i 24 mesi anche non consecutivi. Tale diritto si concretizza in caso di assunzioni aziendali...” Per i lavoratori che non raggiungono quel limite è ancora più incerta l’assunzione. La preoccupazione sta proprio nella crisi della siderurgia, visto che Riva continua a utilizzare la Cassa integrazione. In una situazione del genere brilla l’assenza di una opposizione parlamentare. Bisogna costruire una opposizione dal basso che riunifichi le lotte di tutti i settori sfruttati e marginalizzati della società: operai, studenti, ricercatori, professori, insegnanti. Sono questi che stanno pagando in modo pesante la crisi insieme ai pensionati, disoccupati, donne e giovani che hanno perso qualsiasi prospettiva di futuro. Possiamo fare questo solo se le organizzazioni a sinistra del PD metteranno da parte le velleità di “partito unico”, se umilmente si metteranno in gioco nei movimenti, alla pari, su pochi ma chiari obiettivi: l’abolizione della lelle 30, detta “Legge Biagi”, ritirare la riforma Gelmini, annullare il cosiddetto “collegato lavoro”, rivendicare aumenti salariali e delle pensioni, battersi per un piano di occupazione che dia un pò di respiro a chi cerca un lavoro, anche attraverso la riduzione dell’orario di lavoro. Questo si potrà rivendicare ma è necessario che si indica lo SCIOPERO GENERALE per tentare di cacciare il governo Berlusconi. Anche contro la volontà delle organizzazioni sindacali. I delegati, RSU, hanno la titolarità di indire gli scioperi, bisogna prendere coraggio e organizzare le lotte per iniziare un progetto alternativo di società
16/12/10 e-mail: redterra4@yahoo.it
www.sinistracritica-taranto.blogspot.com
via D. Peluso 74/c
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