venerdì 13 agosto 2010

Caro amico ti scrivo(da "Il megafono quotidiano)

Una lettera aperta ai leader delle opposizioni: Bersani, Di Pietro, Vendola, forse Bonelli e Nencini sicuramente Casini. Paolo Ferrero, a nome di Rifondazione comunista, scrive per proporre un'alleanza contro Berlusconi, ormai in crisi, dice, e propone tre punti per sostanziare questa coalizione: la difesa della Costituzione - giusto...- il ritorno al proporzionale - magari! - un «una politica sociale redistributiva» - caspita!. Una politica sociale redistribuitiva con Bersani e Casini, una proposta davvero concreta e fattibile! Entrambi hanno plaudito al salvataggio europeo della Grecia - che sta piegando i lavoratori di quel paese - e non vedono l'ora che il buon Montezemolo li venga a salvare dagli impicci.
Non riusciamo a capire o, meglio, ci riusciamo però solo constatando che dopo quindici anni di berlusconismo, di alleanze democratiche di ogni conio, di campagne elettorali fallimentari la coazione a ripetere è più forte di qualsiasi altra considerazione. E constatiamo anche un'altra cosa: se prima l'alleanza era solo "elettorale" ora, piano piano, diventa più di sostanza, più "governativa". Sulla difesa della Costituzione, la legge elettorale e una "politica sociale redistributiva" si può ben immaginare un governo che duri cinque anni. E così, ricominciamo da capo, come se Prodi non fosse esistito e non fosse esistito il fallimento che lega la sinistra alla sua esperienza. L'antipolitica intanto avanza e Beppe Grillo è già lì pronto a preparare la sua rete per raccogliere un bottino elettorale che nessuno oggi immagina.

CLICCA E LEGGI LA LETTERA

Lettera aperta di Paolo Ferrero ai segretari dei partiti dell’opposizione

Cari amici e compagni, penso che non si possa continuare a tergiversare. A me pare del tutto evidente che la crisi interna al centro destra più che determinare la fine del berlusconismo stia producendo un ulteriore imputridimento della crisi politica. Che i destini del governo e per certi versi della repubblica – visti i propositi anticostituzionali di Berlusconi – siano riassumibili nella diatriba legal giornalistica su un appartamento di Montecarlo non è null’altro che il segno di un degrado senza fine. Nessuno può pensare che il fango tocchi solo gli altri. In questa Weimar al rallentatore che stiamo vivendo da anni lo schifo tocca in egual misura chi lo provoca e chi non è in grado di arrestarlo. Questa crisi ha indebolito il Berlusconi presidente del consiglio ma certo ha rafforzato il disgusto per la politica che milioni di italiani provano verso una classe dirigente che è incapace anche solo di ragionare sui temi che riguardano la vita quotidiana dei propri concittadini. Non so se sarà ancora Berlusconi a beneficiare di questo degrado o se sarà qualcun altro ma so che la ricerca di uomini della provvidenza si è oramai drammaticamente generalizzata. La carica antidemocratica di questa domanda non sarà semplice da smaltire. Quella odierna è la crisi della seconda repubblica, se ne può uscire con un ristabilimento della democrazia o con il suo ulteriore restringimento in senso antidemocratico.
Per questo la proposta di un governo di garanzia a me pare oramai completamente inadeguata. Non l’ho mai condivisa ma ne potevo capire le ragione nelle settimane scorse. Vi pare seriamente che si possa continuare così ancora a lungo, con le destre che ammorbano il panorama, la Lega che si erge a paladina della moralità e il paese che sprofonda dentro la crisi? Questo scenario potrebbe durare per mesi. Vi pare possibile che lo sbocco di questo putridume sia un governo istituzionale frutto di una manovra di palazzo, privo di mandato democratico e che avrebbe probabilmente l’unico effetto di permettere a Berlusconi di dipingersi – una volta ancora – come vittima? Persino Bossi descrive ormai il centro destra come una palude.
Vi scrivo per proporvi di cambiare registro, di prendere atto della gravità della situazione e del fatto che per uscire da questo pantano occorre una proposta politica forte e netta. Si chiedano le elezioni anticipate per porre fine al degrado prodotto dal fallimento delle destre e si dia vita ad uno schieramento democratico con cui presentarsi alle elezioni. In questa situazione nessuno ha la bacchetta magica ma si può costruire un’alleanza democratica basata su pochi punti chiari: la difesa della costituzione e il ristabilimento pieno delle regole democratiche, la modifica della legge elettorale in senso proporzionale, una politica sociale redistributiva.
Smettiamola con questo impotente aventino che da troppo tempo caratterizza l’opposizione.
Stampa il post

Nessun commento:

Post più popolari

Capa Rezza (ingrandisci l'immagine)

......................